Una confessione shock ha segnato la svolta nel caso dell’omicidio di Sonia Nacci, la donna di 30 anni trovata senza vita in un’abitazione di Racale, in provincia di Lecce. Un ragazzo di 17 anni si è costituito nella tarda serata di martedì presso la caserma dei carabinieri, dichiarando: “Sono stato io, l’ho uccisa”.
L’adolescente, incensurato e residente nella stessa zona, è stato immediatamente posto in stato di fermo e trasferito in un centro di prima accoglienza minorile. Secondo quanto emerso, avrebbe fornito una versione dei fatti che ora gli investigatori stanno verificando nei dettagli, cercando riscontri concreti sulla sua ricostruzione.
Il corpo della donna era stato trovato in un lago di sangue all’interno dell’appartamento, dove pare avesse appuntamento con qualcuno. Gli inquirenti avevano da subito seguito la pista di un incontro privato finito in tragedia. L’autopsia, disposta nelle prossime ore, chiarirà le modalità dell’aggressione e l’arma utilizzata.
Resta ancora da comprendere il movente. Il giovane avrebbe parlato di un litigio degenerato, ma non sono esclusi altri scenari, compreso quello di un rifiuto o di un contesto relazionale complicato. Il caso ha scosso profondamente la comunità di Racale, incredula davanti a un atto di violenza così estrema commesso da un minorenne.
La Procura dei Minori di Lecce coordina ora l’indagine, mentre si attende l’interrogatorio di garanzia. Intanto, amici e familiari della vittima si sono stretti nel dolore, ricordando Sonia come una ragazza solare e generosa.
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